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Chiqui-llantu - La Figlia del Sole - R.Fiore
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Il progetto:
“Chiqui-llantu, La Figlia del Sole” è un progetto iniziato ben 6 anni fa, durante un periodo di ricerca tra Argentina e Perù, dove per 10 mesi il compositore e direttore Roberto Fiore ha studiato la cultura ed il sistema musicale Incas. 
Durante questi mesi di studi il M°Fiore ha raccolto una grande quantità di musiche precolombiane sopravvissute grazie ai riti carnevaleschi ed all'uso di particolari strumenti di origine esclusivamente Incas. Il  processo di ricerca si è diviso tra gli studi al Centro di Entomusicologia di  Buenos Aires e   la ricerca sul campo in Perù. 
Tutti gli elementi del progetto, la musica, la danza, la parte scenica si basano sulla rielaborazione e trasformazione degli elementi incaici, non per una riproduzione folklorica ma  per esprimere la più profonda energia e vitalità di un popolo lontano e primitivo. L'interesse che ha guidato tutte le forme artistiche del balletto non è stato quello di raccontare una storia ma di esprimere le dinamiche , l'energia ed i rapporti che si celano dietro ogni storia.

La composizione è in forma di Suite, divisa in scene, precedute da una ouverture.
Ogni scena rappresenta un momenti di un percorso semantico e narrativo . Si passa scena dopo scena a quadri musicali che possono corrispondere alla scoperta, alla sorpresa, all'attrazione, alla disperazione, alla speranza, alla confusione, alla tristezza, all'energia fino alla dirompenza dell'unione finale. 
Immergendo completamente il proprio ascolto scena dopo scena si può cogliere il susseguirsi degli accadimenti della storia.
Anche la Danza è contaminata dal mondo incaico e tende ad un astrattismo necessario per rappresentare l'idea immateriale della Musica: i ballerini interagiscono tra loro per rivelare danzando le relazioni che sorgono tra i personaggi della storia, e si muovono nello spazio per portare alla luce figure d'insieme che colgono il significato stratto di ogni scena.

La storia in sintesi:
Il plot di questo lavoro è un racconto incaico molto antico, arrivato fino a noi grazie all’esploratore sir Clements R.Markham e successivamente tradotto da Manuel Beltroy nel 1930.
Ambientato in un mondo magico che ricorda Shakespheare di “Sogno di una notte di mezza estate”, la leggenda ci racconta della storia d’amore di Chiqui-llantu, figlia del dio Sole, Inti Raimi in lingua queucha, con il giovane pastore del pascolo sacro, Acoya-napa.
Aconayapa suonava con grande intensità il suo flauto e, senza che se ne accorgesse , alle sue spalle giunsero Chiqui-llantu e le quattro figlie del Sole. Sorpreso e scosso il giovane pastore subito si inchinò e chiese perdono ma immediatamente la più giovane e bella Chiqui-llantu si avvicinò a lui per farlo rialzare ed in quel preciso istante tra i due nacque un'amore. La legenda Incas non rimane ferma ad un amore spirituale ma ci fa capire che c'era una grande e vera attrazione tra i due tramite l'uso di simboli come per esempio lo scambio di un amuleto, l'Utusi, emblema della grande attrazione tra i due.
Rientrati alle rispettive case i due giovani di scoprirono perdutamente innamorati l'uno dell'altro e , allo stesso tempo, fortemente disperati per l'impossibilità del proprio amore.
Ma la giovane Chiqui-llantu non si arrese e addormentandosi ricevette la visita in sogno di un uccellino magico che le suggerì di non abbandonarsi alla tristezza ma di correre alle quattro fontane della verità e di gridare il suo desiderio, e se le fontane avessero risposto cantando allora il suo desidero sarebbe stato possibile.
Senza alcuna esitazione Chiqui-llantu corse verso le quattro fontane sacre e , in un turbine di un rituale mistico, urlò il suo desiderio verso il giovane Aconayapa e per magia le quattro fontane sacre le risposero con un canto. Felice corse via e l'indomani partì alla ricerca del suo amato che però non reagì con la stessa forza d'animo e si abbandonò totalmente alla disperazione. Così, mentre Chiqui-llantu cercava il suo amato, Aconayapa cadeva sempre più nella tristezza. La sua tristezza peggiorava e sarebbe stata quasi mortale se non fosse che dopo giorni di malattia la sciamana del villaggio (chiamata anche madre del villaggio), percependo la necessità del giovane pastore, corse in suo aiuto.

Intanto passano i giorni e la nostra Chiqui-llantu non trovava il suo amato, finchè un giorno oramai esausta capitò proprio di fronte alla capanna di Aconayapa, dove riconobbe il medaglione Utusi. 
Entrò di corsa nella capanna, era piena di aspettative nel rivedere il suo amato ma rimase delusa perchè vi trovò solo la Sciamana che stava preparando una pozione. 
“Ti vedo molto stanca” le disse la Sciamana offrendole una ciotola della sua posizione, Chiqui-llantu accettò ben volentieri ed appena terminata la ciotola della zuppa speciale si sentì meglio, il fisico era rinfrancato, gli arti erano più agili e la vista più nitida. 
Si incuriosì dei tanti oggetti della capanna ma uno in particolare colpì la sua attenzione: il Bordon, un mantello rituale pieno di colori che serviva a coprirsi e proteggersi durante i lunghi viaggi. 
Affascinata, Chiqui-llantu chiese alla Sciamana in regalo il Bordon, la quale sorridendo glielo donò.
La tristezza per non aver trovato Aconayapa l'accompagnava, ma dentro di sé sentiva che non c'era più tanta disperazione. Pianse molto e rientrò al “castello” del Sole.
Appena arrivata nella sua camera, era sera, e si gettò in lacrime sul letto. La forza e la dolcezza di quell'incontro fugace con il suo amato le mancavano. Gettò il mantello sulla poltrona e ritornò a piangere, ma non fece in tempo ad arrivare sul letto che sentì il suo nome, “Chiqui-llantu”, era la voce di Aconayapa che era li proprio al posto del mantello. Una magia lo aveva reso tanto forte da potersi trasformare quando volesse in un mantello rituale tutto colorato. 
Il momento di sorpresa fu breve, mentre la notte fu molto lunga per i due amanti,  finalmente riuniti, cambiati dal loro primo incontro, ora potevano vivere il proprio desidero.
La legenda, di tradizione orale, delicata e magica, termina, nella sua versione scritta di Beltroy, il giorno dopo con un finale molto simile ai miti greci: con una corsa, un inseguimento, un burrone e la trasformazione in pietra dei due amanti.
Questa versione di “Chiqui-llantu, La Figlia del Sole” termina con quella lunga e bella notte.

I Scena: "Aconayapa e il suo flauto"

Ensemble Equilibrium - Live Recording

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